I colori e le forme del silenzio di Pasquale Coppola sono gli strumenti con cui dare voce all'arte. Si chiama "Dialogare con il proprio silenzio", la personale di opere (nella foto) recenti create dall'artista napoletano e allestite, tra interno ed esterno, nello Spazio Amira a Nola (via San Felice 16, fino al 5 luglio).

Coppola presenta una serie di lavori dove utilizza il corpo della superficie pittorica della tela come spazio astratto, la cui tridimensionalità è suggerita dalle ombre di piccole sculture in terracotta di figure umane che dispongono lo spettatore in uno stato contemplativo mettendolo direttamente in "dialogo" con la sua opera. «I miei personaggi — spiega — sono esseri minimi ripiegati su se stessi, ridotti a sagome essenziali, che si presentano sulla scena con la loro solitaria fragilità. Non nel rumore, ma in ascolto di se stessi ritrovano nelle emozioni interiori, la forza di esistere».

Dopo l'esperienza della pratica collettiva d'arte impegnata con il Gruppo Arti Visive della Casa del Popolo di Ponticelli, quartiere dove Pasquale Coppola vive e lavora, in questa nuova produzione l'autore volge il suo sguardo verso visioni ed emozioni interiori. Così nei lavori a parete — olio o acrilico su tela e ceramica — e nelle sculture in acciaio inox e ferro battuto, abita lo spazio senza tempo: luoghi di sogni e memorie, in cui appare possibile anche l'incanto di un colore impossibile. (Renata Caragliano)